#weknowbrand Heineken celebra i suoi 150 anni con una campagna ironica che ne rafforza il brand
In occasione del suo 150° anniversario, il brand olandese di birra Heineken ha lanciato una campagna globale dal taglio ironico che gioca sui modi in cui il nome della marca viene pronunciato male o la birra viene servita in maniera sbagliata.
Heineken è un brand storico, nato dalla visione di Gerard Heineken, che nel 1873 ha acquistato un piccolo birrificio ad Amsterdam ed è cresciuto nel corso dei decenni fino a diventare il secondo gruppo produttore di birra del mondo, presente in oltre 190 paesi. In Italia, invece, detiene il primo posto all’interno del mercato. Nel suo portfolio può vantare la commercializzazione di oltre 300 brand di birre.
Lo spot chiave della campagna mostra come persone di tutto il mondo associano l’iconica birra dalla bottiglia verde a diversi momenti di socialità e divertimento. E se il gusto e l’aspetto sono ormai riconosciuti e consolidati, il nome del brand non è sempre corretto. Ecco che, a seconda dei diversi paesi, il nome Heineken viene pronunciato male, sbagliando lo spelling, o la birra viene servita in maniera scorretta, ad esempio accompagnata da ghiaccio e una cannuccia.All’interno dello spot, il brand ha colto l’occasione anche per richiamare la propria sponsorizzazione del mondo della Formula1 con l’ex campione Mika Hakkinen protagonista di un siparietto legato proprio alla pronuncia errata del brand che viene confuso con il suo cognome. A chiudere lo spot, il claim: “150 anni di bei momenti, in un modo o nell’altro”.
Haineken, Hineaken o Aineken… l’importante è essere al centro dei bei momenti. Esaltando le relazioni e i legami che nascono tra le persone che si ritrovano davanti ad una birra. Questo è il concept creativo alla base della campagna, che si ispira alle parole di Freddy Heineken, nipote del fondatore, “Non vendo birra, vendo gezelligheid” (parola olandese usata per descrivere la sensazione di divertimento che si prova a vivere i ‘bei momenti’).
Il brand, dunque, intende anche rafforzare la sua vicinanza attorno al valore che questa sensazione crea nei suoi consumatori. Proprio in questa direzione, Heineken ha collaborato con un gruppo di accademici della Goldsmith, University of London per creare il “Good Time Index”. Una nuova metrica che il brand utilizzerà per valutare il suo contributo nel regalare ‘bei momenti’.
“Abbiamo una mentalità aperta riguardo al modo in cui i nostri consumatori si riferiscono a noi, a come ci scrivono e ci soprannominano e a come bevono Heineken perché sappiamo che questo non ha molta importanza“, ha affermato Bram Westenbrink, responsabile globale di Heineken Brand.
I nomi errati del brand sono stati utilizzati per rilanciare la campagna su altri supporti e canali, come le etichette in edizione limitata o il cambio del nome degli account ufficiali sui social media.
Infine, per il mercato italiano, ha realizzato in collaborazione con il brand di moda MSGM una capsule collection dallo stile irriverente che richiama le ultime tendenze streetwear, strizzando l’occhio anche ai giovani della Generazione Z.
Cosa ci insegna la campagna di Heineken?
Ogni brand dovrebbe coltivare un legame autentico con i propri clienti, esprimendosi attraverso uno stile unico, che sia divertente, ironico o serio, ma sempre in linea con la propria personalità. La coerenza è la chiave per stabilire connessioni durature tra un brand e il suo pubblico.