Tendenze di branding e strumenti di marketing per il 2022

Mai come in questi tempi le cose nel mondo della comunicazione cambiano rapidamente. L’incertezza prodotta degli ultimi due anni sta facendo muovere il branding in moltissime direzioni tutte da sperimentare. Scopriamo insieme 5 trend che influenzeranno il 2022 e saranno le strategie utilizzate da moltissimi brand.

1. Brand Activism
Definirlo moda o tendenza è sicuramente riduttivo. Mostrare impegno e passione per ciò in cui si crede non è mai stato così importante come oggi. C’è infatti un grande desiderio da parte dei consumatori di interagire con marchi che condividono i loro valori, dalla sostenibilità alla giustizia sociale. Non basta che un brand comunichi il proprio impegno, occorre realizzare un cambiamento positivo e seguirlo. I valori, la missione e lo scopo giocano un ruolo immenso nella scelta di acquisto, più un brand sarà in linea con le mie convinzioni e il mio stile di vita più lo sceglierò e ri-sceglierò. Acquistando il cliente verrà incluso nel progetto, sentirà di essere protagonista attivo del cambiamento. Attenzione però a non fermarsi alla “facciata”, come usare il colore verde per dimostrare che si mette il pianeta al primo posto, o elementi grafici cliché, perché di greenwashing se ne sono visti tanti. Packaging e finiture dovranno essere veramente sostenibili, riciclabili e con il minor impatto possibile, avendo sempre e comunque un forte impatto visivo.

2. Nostalgia marketing
Abbiamo nostalgia degli anni ‘80 da decenni ormai, sicuramente per l’importante contributo che hanno dato in materia di design, arte, grafica e musica. Per questo l’ “operazione nostalgia” rimane una strategia dominante nel branding e nel marketing. Molti brand continuano a prendere ispirazione dal passato e, di conseguenza, molti simboli amati e iconici stanno tornando in voga, come molti elementi del design e riferimenti alla cultura pop, dei più recenti anni ‘90 e 2000 che compaiono sempre più spesso in materiali di marketing, branding e feed dei social media. Nel 2022 sempre più marchi sfrutteranno questo trend e diventeranno nostalgici, soprattutto nel caso di brand con decenni di presenza sul mercato, proprio per sottolineare con eleganza la loro storicità. Burger King ha già iniziato a farlo. Il suo attuale logo è stato modificato, ri-portandolo ai colori piatti, privi di bagliori o brillantezza per dare un tocco di naturalezza al brand e generare una risposta emotiva negli utenti che sentiranno un legame più stretto con il marchio.

3. Immersive brand experience
Creare esperienze immersive per plasmare una comunità connessa e coinvolta, questo è il driver per il branding del futuro. Questa innovativa tendenza sarà parte essenziale della narrazione del marchio e un modo inedito di raccontare i propri valori. Le esperienze di marca immersive possono spaventare e far pensare che siano accessibili solo con grandi budget, ma anche dei semplici video interattivi possono essere un ottimo modo per le piccole imprese di creare esperienze coinvolgenti per i propri clienti. Uno degli esempi più creativi di quest’autunno viene da Benetton che all’interno del noto videogioco Nintendo, Animal Crossing, ha lanciato una collezione digitale composta da 10 outfit esclusivi, facendo così ufficialmente il suo ingresso nel mondo del gaming. La call to action –invito all’azione- dell’esperienza è unica: condividere i propri outfit in formato digitale e poter diventare i protagonisti del video manifesto del progetto. 

4. Logo Adaptability
Molti marchi già lo fanno, adattano il proprio logo allo strumento di comunicazione. Sono lontani i tempi in cui i loghi erano caratterizzati da grafica dettagliata e immagini di fantasia. L’espansione e diffusione dei media digitali, come mezzi marketing privilegiati, ha fatto ripensare alle forme e alle dimensioni dei loghi in ottica di una migliore visibilità sugli strumenti. I marchi hanno quindi capito l’importanza di avere un logo che può essere facilmente ridimensionato e utilizzato in vari modi, mantenendosi pulito e ordinato. Le aziende creano così un logo principale ma ne studiano numerose versioni diverse a seconda dell’applicazione. Su una pagina adv di una rivista patinata stampata, potremmo vedere il logo per intero, mentre per le storie di Instagram, potremmo vederne una versione ridotta o un semplice elemento del marchio o anche un monogramma essenziale. Questa strategia amplia l’identità visiva del marchio e ne aumenta la varietà.

5. Human brands & Topical Marketing
L’anno prossimo il Topical Marketing raggiungerà la sua maturità perché molti sono i vantaggi di questa forma di branding, primo tra tutti fornisce agli utenti la possibilità di interagire rendendo il brand più vivace e fresco. Certo, per non incorrere in polemiche occorre stabilire delle precise linee guida e utilizzare un tono e dei valori di marca precedentemente prestabiliti. Nel topical markerketing infatti si affrontano argomenti di tendenza e si sviluppano campagne collegate al tema. L’obiettivo è quello di sfruttare un argomento che ha già guadagnato slancio nei canali mediatici per attirare l’attenzione. Questa strategia funziona soprattutto perché gli utenti oggi preferiscono che il marchio parli con loro piuttosto che lanci messaggi di marketing. I marchi devono diventare perciò il più umani possibile e stabilire una connessione con gli utenti: messaggiare con i follower e rispondere a tutti i commenti sui loro post con uno stile conversazionale.

 


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