“Black and White and More”. Nuovo logo, nuova identità, nuova Juventus.
La notizia del momento: lunedì 16 gennaio la Juventus ha presentato il suo nuovo logo. Non si tratta di un semplice restyling, è molto di più. È qualcosa di completamente nuovo perché per la prima volta un simbolo sostituisce l’immagine dello scudetto.
Contro ogni conformismo, lungimirante e proiettata verso il futuro, capace di cogliere esigenze che ancora non percepiamo, la Juventus opera una scelta manageriale senza eguali che la pone alla pari di altre grandi squadre società-azienda estere come il Barcellona o il Real Madrid.
Il nuovo logo colpisce innanzitutto per la particolare forza comunicativa e commerciale. Si presenta come una doppia J stilizzata che ricorda le forme di uno scudetto, se la si immagina riflessa. Bianco e nero i colori, naturalmente, con il nome della squadra che campeggia sopra la lettera. Uno stile quindi molto sobrio, moderno ed evocativo.
Perché questa scelta?
Per “colpire i millenials” afferma Agnelli, i giovani di tutto il mondo perché lo juventino è ovunque, non solo a Torino. Ecco quindi l’eliminazione dello scudetto, di ogni riferimento alla città percepita ormai come un limite in ambito di marketing. Il nuovo logo, invece, è un simbolo che può rappresentare i tifosi juventini di tutto il mondo. Esso può essere facilmente riprodotto per il merchandising su ogni tipologia di supporto.
Oltre a rappresentare una strategia di grande lungimiranza, proiettata al futuro, a livello di marketing è una scelta davvero vincente. La Juventus d’ora in poi sarà rappresentata da un logo universale, così come altri grandi Brands. La J identificherà, in tutto il mondo, la squadra Juventus, così come il famoso “baffo” identifica la Nike.
Il nuovo logo trasforma la Juventus in un Brand popolare che può raggiungere così nuovi tifosi e mercati, come New York, Melbourne, Osaka e Singapore, territori in cui il calcio sta cercando di imporsi.
Il restyling è parte di una strategia più ampia che vede impegnata la società da molto tempo. Finora sono stati realizzati lo Juventus Stadium, il J Museum e il J Medical. In programma c’è la costruzione del J Village con tanto di hotel di lusso al suo interno. Tutto sotto un’unica lettera.
Le reazioni del pubblico alla presentazione del nuovo logo sono state disparate. C’è chi ha accolto la novità positivamente e ha compreso le ragioni di marketing alla base. I più hanno criticato la scelta della società e si sono sentiti traditi. I tifosi non riescono infatti ad accettare che il riferimento a Torino e il legame con la tradizione siano stati cancellati.
Nelle scelte di rebranding ogni professionista del settore sa quanto sia delicato mettere in atto una strategia che inevitabilmente scuote gli animi del proprio pubblico, in maniera positiva ma spesso negativa. Fino a che punto quindi è giusto ascoltare il proprio pubblico e quando invece è opportuno lasciarsi guidare da ragioni dettate dal business?
È da vedere quali saranno gli effetti di questa svolta, quel che è certo, e ogni esperto del settore lo saprà riconoscere, è che la Juventus ha fatto un passo in avanti senza paragoni e rivoluzionario. Per la prima volta in Italia emerge la volontà di una squadra di calcio di volere essere un vero e proprio marchio.
“Beyond entertainment. Beyond lifestyle. Juventus is an identity”.