Il metaverso apre infinite opportunità di branding e marketing

É ormai ampiamente condiviso che il metaverso sia il successore di internet (The Washington Post 2020) e che il suo obiettivo sia creare piattaforme virtuali dove è possibile lavorare, vendere, comprare, giocare, viaggiare e socializzare, eliminando molte delle barriere del mondo fisico.

Ancor più certo è che le sue potenzialità siano infinite. Questi i principali plus:

  • Può ospitare un pubblico illimitato
  • É altamente personalizzabile
  • Le informazioni possono essere condivise su diverse piattaforme
  • La sua economia è sostenibile.

A differenza di internet è decisamente più immersivo visto che per il consumatore si tratta di un journey vissuto attraverso delle tecnologie come la realtà virtuale (VR), la realtà estesa (XR) e la realtà aumentata (AR). In questi molteplici mondi virtuali le opportunità sono però reali e ribadiscono ed estremizzano il concetto dell’on-life, manifesto teorizzato dal filosofo L. Floridi in cui “non è più ragionevole chiedersi se si è online o offline”. La realtà virtuale si interseca alla realtà fisica ed entra nella vita delle persone, creando nuove esperienze e prospettive.

Quali opportunità aprirà il metaverso per i brand ed il futuro del marketing? Il metaverso viene immaginato come un nuovo spazio, dove servizi e beni di consumo sono offerti virtualmente in cambio di criptovalute. Cammini e decidi di acquistare un prodotto, pronunci il suo nome e appare un distributore. Scegli un articolo e ti verrà spedito a casa.

Innumerevoli perciò le occasioni per i brand, che in primis devono comprendere il metaverso per creare esperienze che siano autentiche e coinvolgenti per i consumatori.

Iniziamo con l’avatar, la proiezione grafica di una persona nei mondi virtuali, che diviene la rappresentazione della nostra identità. Questo alter ego digitale, che non deve essere per forza realistico, può essere personalizzato, vestito abbigliato e accessoriato.

I brand fashion hanno capito subito che bisognava sperimentare nel metaverso. Gucci ha rilasciato la Gucci Garden Experience su Roblox nel 2021 permettendo alle persone di collezionare sue edizioni limitate nel metaverso. E ancora Travis Scott, che ha tenuto un concerto col suo avatar in Fortnite a cui hanno partecipato 12 milioni di persone. Durante la performance, Scott ha indossato Nike Jordan in edizione limitata e dopo la performance il merchandising è stato venduto nei negozi fisici.

Shopify ribadisce e chiarisce il concetto, dichiarando come i prodotti mostrati con contenuti AR hanno un tasso di conversione alla vendita più alto del 94% (Shopify, 2021). Inoltre non dimentichiamo che i visori della prossima generazione saranno tutti con eye-tracking e face tracking. Dal punto di vista del marketing la possibilità è quella di accedere a un tesoro di informazioni, dal lato privacy un’enorme quantità di dati da proteggere.

I brand stanno scoprendo e scopriranno touch point ad oggi sconosciuti, dove comunicare il proprio valore attraverso nuove forme di coinvolgimento e interazione. Diventa fondamentale l’introduzione della figura del Chief Metaverse Officer (CMO), a cavallo tra le funzioni di marketing, innovazione e sviluppo; Disney e Nike sono tra le prime imprese ad averlo introdotto.

Il metaverso è quindi il luogo nel quale osare e testare tattiche di marketing innovative. Serve una strategia a lungo termine iniziando a sperimentare e imparare adesso perchè il cliente di domani è nel mondo virtuale. Per il 2023 si stimano infatti 176 milioni di utenti che usufruiranno di contenuti AR/VR nel solo mercato americano (Statista, 2022).

Il metaverso offre quindi grandi opportunità ma anche dei rischi, per questo è fondamentale per ogni azienda occuparsi della tutela del proprio brand nei metaversi. Anche in queste realtà virtuali i marchi possono essere contraffatti per differenti scopi: pubblicitari, speculativi, di estorsione o di ostruzionismo commerciale. Per un’azienda, prima ancora di investire nel metaverso, diventa primario proteggere il proprio brand, di modo da poter pianificare con tranquillità future operazioni di marketing e comunicazione.


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